lunedì 17 gennaio 2011

LA PRIMA INTERVISTA UFFICIALE DI ROSSI IN DUCATI...LEGGI E COMMENTA.... E SEMPRE FORZA VALE! 46WLF REGNA;p



Ecco le parole di Valentino Rossi nella sua prima conferenza stampa ufficiale con la Ducati….finalmente è finito l’anno e quindi Valentino potrà parlare a differenza dei test di Valencia dove la Yamaha gli permise di provare la Desmo, ma gli impedì di rilasciare dichiarazioni….ecco la prima intervista di Vale da Ducati man;)

«Sinceramente a questo punto di gennaio (11 gennaio ndr) speravo di stare un pochino meglio, invece c'è ancora tanto lavoro da fare. Sto rispettando i tempi, però sarà comunque una gara dura arrivare abbastanza in for­ma al test del 1 febbraio».


Parlaci del primo test, quello svolto a Valencia.

«È stato molto importante perché ci ha dato un'idea più precisa su cose impor­tanti a proposito della moto. Purtroppo non avevo forza nel braccio destro, non ero in forma. Per capire del tutto la Desmosedici devo provare la moto quando sarò in condizioni migliori».


Ma se non lo sarai neppure in Malesia?

«Abbiamo davanti un lavoro molto im­portante, naturalmente prima di poterlo fare devo stare bene io. Sicuramente a Sepang non sarà così. Devo recuperare almeno la mobilità della spalla per stare bene in carena, per muovermi sulla moto, anche se non avrò forza a sufficienza. Per quello ci vorrà di più. La nostra è una lotta contro il tempo. Purtroppo la situazione della mia spalla era molto più grave di quanto mi aspettassi. I dottori mi hanno detto che la spalla tornerà al cento per cento, ma che serve tempo».

Quanto?

«Servono cinque o sei mesi per recupe­rare al cento per cento e riavere tutta la forza. Con una frattura si possono accor­ciare i tempi, ma quando si va a cucire un tendine ci vogliono cinque settimane solo perché cicatrizzi, poi comincia il lavoro di recupero. Fino a marzo non sarò a posto. A Valencia non riuscivo neanche a portare le gomme in temperatura. Adesso la spal­la tiene, ma non ha tutto il movimento per farmi entrare in carenatura. Sto lavorando per avere i movimenti necessari almeno per poter guidare».

Sarà la Ducati a cambiare o sarai tu a modificare il tuo modo di guidare per adattarti alla moto?

«La Ducati è molto diversa dalla Yamaha, ma anche dalla Honda. È un prototipo, mentre le giapponesi si possono definire moto di serie trasformate in MotoGP. La Ducati va guidata, e messa a punto, in un aitro modo. Per adesso abbiamo fatto molto poco, cioè sistemato la posizione di guida come la voglio io e poco altro. Più avanti dovremo incontrarci a metà strada: la Desmosedici dovrà essere non solo co­sì veloce come è adesso, ma anche più facile da guidare, però sicuramente dovrò adattarmi anch'io per cavare il meglio da questa moto. La Ducati va guidata un po­chino più "sporca", si spigolano di più le curve, comunque è una moto, si può mo­dificare. Credo di poterla portare ad esse­re più vicina a me, a renderla più facile, più costante dall'inizio alla fine della ga­ra».


Che lavoro ti è stato affidato?

«Il mio lavoro per la Ducati penso si possa dividere in due parti, la prima è cercare di vincere, la seconda cercare di migliorare questa moto, aiutare Preziosi e la sua squadra a farle fare un passo avanti, per fare diventare la Desmosedici più competitiva e più facile da guidare».


Come spieghi il fatto che Stoner sia riuscito ad ottenere i risultati che ha ot­tenuto con un prototipo "da sgrezzare"?

«Stoner anche a fine 2010 è andato molto forte con questa moto: la guidava con il suo stile decisamente particolare, e riusciva a sfruttarla perché ha un grande talento nell'adattarsi a tutte le condizioni di messa a punto. Ma era sulla Desmose­dici dal 2007 ed aveva un gran feeling con questa moto, cosa che ancora io non ho. E poi, Stoner è velocissimo però nel 2010 gli sono arrivato davanti in campionato pur essendomi rotto una gamba. Abbiamo bi­sogno di una moto che ti faccia essere veloce e competitivo dall'inizio della gara; poi so bene che questa è una moto storicamente "cattiva", ma penso che potre­mo addolcirla».


Ducati, una scelta di getto, o sulla quale hai riflettuto a lungo?

«Sinceramente a inizio 2010 pensavo di chiudere la carriera in Yamaha, poi le cose hanno avuto un'evoluzione molto veloce, ho cominciato a parlare con Filip­po Preziosi: mi hanno fatto un'offerta molto interessante e abbiamo comincia­to a parlarne».


È la sfida più difficile della tua carrie­ra?

«Sicuramente è al livello di quella con la Yamaha, anche se per motivi diversi. Là ero in forma al cento per cento e c'era la moto da mettere a posto. Questa volta la Ducati è già vincente, ma io devo tor­nare un pilota in attività; spero, il più pre­sto possibile».


Il pubblico aspetterà?

«Se riusciremo a fare buoni risultati, penso che anche i ducatisti più scettici sul mio arrivo a Borgo Panigale lo saran­no di meno».

Sei riuscito a portare anche Burgess. Come si è trovato?

«Jeremy ha già capito che lui e la squa­dra dovranno farsi più il "mazzo" rispetto a quando lavoravano sulle moto giappo­nesi. Ma anche la mia squadra, come me, è molto fiduciosa riguardo questa sfi­da».


Sembravi invulnerabile. Invece Tanno scorso hai avuto due brutti infortuni.

«Non ho più vent’anni, ma l'incidente con la moto da cross e anche quello del Mugello potevano succedere in qualun­que stagione. Certo, se sei più giovane guarisci più in fretta, ma penso di avere ancora qualche anno per stare al top e togliermi delle soddisfazioni».


Eppure sembri molto preoccupato.

«Quando sono andato in Yamaha, nel 2004, ho cominciato a guidarla solo a gennaio ma ho potuto fare diversi test e fisicamente stavo bene. Oggi i giorni di prova sono molto pochi e io in più non sto bene. Questa è una cosa negativa per il nostro inizio di campionato - anzi, una cosa molto negativa ma penso di poter­cela fare».

Ripensandoci, non era meglio operar­si prima?

«Purtroppo quando i dottori sono "en­trati" nella spalla hanno visto che il dan­no era più grave del previsto e lì si è ca­pito che ci sarebbe voluto più tempo. Potevo operarmi alla spalla dopo la frat­tura della gamba, ma sarei dovuto rima­nere immobile a letto per due mesi. Era difficile da accettare. L'altra possibilità consisteva nel saltare le ultime due gare del 2010, ma ne avevo già perse quattro a metà stagione e mi dispiaceva rinun­ciare anche a quelle; e poi, restando in attività ho avuto la possibilità di guidare la Desmosedici».

È più pericoloso Lorenzo con la Yama­ha o Stoner con la Honda?

«È difficile da dire, ma in ogni case penso che loro due siano i favoriti per quest'anno. Lorenzo conosce la moto, ha esperienza, lo scorso anno non ha sba­gliato praticamente mai. Stoner deve di­ventare più costante, ma la Honda fa paura, è velocissima: Casey potrebbe avere anche un piccolo vantaggio tecni­co».

Il prossimo anno il tuo box sarà "aperto". Contento di abbattere il mu­ro?

«Oggi dovrei guardare io, i dati di Ni-ckyì Lui ha già esperienza con la Desmo­sedici e ha qualcosa da insegnarmi. Cor Lorenzo è stata la storia a far alzare n muro. Poi è stata una separazione virtua­le, ed è finita come è finita... Ma in fonde è stato bello lo stesso».

Torniamo sulla scelta Yamaha?

«La scelta, da parte della Yamaha, di puntare su di lui, ha un senso: Jorge è molto forte e molto giovane. E il titolo se lo è meritato al cento per cento, perché ha sfruttato la M1 al massimo».

Quelli con la Yamaha sono stati i tuoi anni più belli?

«I miei campionati più belli sono stati quello 2001, con la Honda 500, e il 2004, cioè il mio primo anno con la Yamaha in MotoGP. Però anche il 2008 è stato un anno molto bello; forse perché è il più vicino, oggi ricordo quel titolo con mag­giore emozione».


Dai campionati alle vittorie. Quale la più bella?

«Quella più emozionante resta la pri­ma con la Yamaha, in Sudafrica, nel 2004».


Escludi che il GP Qatar 2011 possa es­sere altrettanto storico?

«Non escludo categoricamente niente. Quella che vivrò in Qatar sarà una gran­dissima emozione come lo è stata Welkom 2004. Questa volta sarà un po' più difficile vincere, in questi casi bisogna prenderla con calma: ma cercherò di fare il massimo, sicuramente. Noi abbiamo bisogno di tempo che forse i tifosi non ci daranno. I tifosi vorrebbero vederci vin­centi fin dalla prima gara, ma speriamo che abbiano un pò di pazienza e ci aspet­tino».


CHE NE PENSI DEL VALE PENSIERO? COME ANDRA' QUESTA NUOVA AVVENTURA (IO SEPRO BENISSIMO :) ) DICCI LA TUA.....E WLF SIEMPRE ;p

3 commenti:

  1. io penso che vale ora cm ora sia molto dubbioso a causa della spalla..dai test del primo febbraio cmq inizieremeo a capire qualcosa sull'inizio di questa nuova bellissima avventura!!!!

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  2. questo basso profilo di vale mi piace...vedrete in realtà lui è incazzatissimo ed appena scenderà in pista...farà il culo a tutti!!!!!!!;P

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  3. GO Vale GOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOO

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