domenica 23 gennaio 2011

ECCO COSA PENSA FILIPPO PREZIOSI (IL CREATORE DELLA DESMO DUCATI) SU VALENTINO ROSSI


Allora che ne pensa di questo nuovo pilota, un certo Valentino Rossi?
«Ci sono cose che mi aspettavo, come la capacità di analizzare nel dettaglio e descrivere il comportamento della moto, che è un valore assoluto, perché la moto è un veicolo complesso e la sua dinamica è difficile da capire, misurare, assimilare. L'uomo da al tecnico, all'ingegnere, informazioni delle quali non si può fare a meno; indicazioni preziose. Avere un pilota che sa analizzare tutti gli aspetti fondamentali della moto è cruciale. E Rossi è questo tipo di pilota.
La cosa che più mi ha impressionato è la sua capacità di generare un clima positivo intorno a sé. Pensavo potesse avere atteggiamento diverso, invece è sempre molto positivo. Quando una modifica non produce un miglioramento sulla moto, riesce sempre a trasmetterne il lato positivo. Il livello di elettricità che c'è in Ducati in questo momento è una cosa che Rossi ha contribuito fortemente a creare. E poi c'è la disponibilità ad effettuare prove specifiche, analisi di dettaglio. È un genio della comunicazione, ha la battuta pronta, non lo immaginavo così dedito alle cose più noiose».
Parliamo della moto.
«La Desmqsedici 2011 che vedete è la "step zero". È molto bella... e le caratteristiche sono quelle più o meno viste a Vatencia. Da qui partiamo per evolverci».
Cosa è cambiato, dal 2010?
«Il motore ha una curva di coppia più piatta e più favorevole, ma la modifica più appariscente riguarda l'aerodinamica: lo scopo della nuova carenatura è migliorare la velocità massima e ridurre i consumi. Ma anche ridurre il più possibile la tendenza all'impennata».
Abbiamo parlato di "step zero". Cosa dobbiamo aspettarci da quelli successivi?
«Le modifiche in cantiere riguardano un po' tutta la moto. Telaio con diverse rigidezze fissionali e torsionali in frenata, forcellone con diverse caratteristiche di rigidezza, forcella con idraulica 2011 ma con foderi da 42 mm [invece di 481. Oltre a questo lavoriamo sul controllo dell'impennata e traction control. Abbiamo moltissima carne al fuoco, e un numero di test limitati. Cercheremo di fornire al team ufficiale solo il materiale più funzionale. Per questo saremo a Jerez dal 17 al 19 gennaio per tre giorni in pista con due team sviluppo; insieme a Battami ci sarà Guareschi, che si è prestato a fare questo lavoro. Lavorando su telaio, forcellone, forcella, possiamo ottenere un feeling diverso nell'entrata in curva. Con Stoner ci abbiamo lavorato e nelle ultime sei gare del 2010 abbiamo vinto tre volte. Ma ogni pilota ha il suo stile, e oggi dobbiamo dimenticarci di Casey e pensare alle richieste di Valentino».
Rossi ha parlato della Ducati come un vero prototipo, se paragonata alle giapponesi, definite moto di serie trasformate in MotoGP.
«È un bellissimo complimento. Qualsiasi motociclista del mondo vorrebbe guidare un prototipo... Guardando le moto giapponesi si vede che dal punto concettuale non sono molto lontane dalle moto di serie, in particolare per quanto riguarda il telaio. La Ducati ha scelto le competizioni per sperimentare nuove soluzioni. Noi sperimentiamo cose diverse perché questa è la nostra missione. Forniamo a Ducati Motor delle idee che poi loro decideranno se considerare interessanti nel futuro per il prodotto di serie. E poi la Ducati è un'azienda piccola, copiare quello che fanno gli altri non sarebbe una soluzione vincente. I fatti tante volte ci hanno dato ragione; è vero che spesso facendo cose nuove non si hanno risultati positivi, ma sperimentare è importante e noi lo facciamo. La Ducati è un prototipo e credo rimarrà tale. Ma lo scopo è sempre ridurre il tempo sul giro, quindi faremo tutto il necessario sulla moto per essere veloci e vincenti».
Rossi ha chiesto di cambiarla, di renderla più guidabile.
«La moto deve cambiare, ma questo è nella natura delle corse. In Ducati ci sono 70 ingegneri che lavorano tutto il giorno per cambiare la moto. Questo è il nostro lavoro. Valentino vuole una moto più guidabile: qualcuno ha preso questa cosa come uno snaturamento della nostra moto, ma non è cosi. Fuori dall'azienda la realtà si vede in modo un po' particolare. In Ducati sappiamo bene che la bicilindrica è una moto eccezionale in strada e in pista, ma che in MotoGP non è competitiva con questo regolamento. Così abbiamo fatto il V4, ma ci siamo tenuti il "desmo", abbiamo vinto il mondiale con il telaio a traliccio e poi siamo passati a quello in carbonio. Ducati ha dimostrato la capacità di cambiare quando è necessario. Quindi non c'è limite concettuale ai cambiamenti se servono ad ottenere una moto più competitiva. Per vincere si può anche fare un compromesso, se il tempo sul giro più alto è accompagnato da una facilità di guida che ti porta ad essere primo alla fine della gara. C'è una grandissima apertura a qualsiasi soluzione tecnica che ci permetta di andare forte».
Pochi test precampionato, la spalla di Rossi ancora lontana dalla guarigione. Quanto peserà tutto questo sulla stagione della Ducati?
«Sicuramente per come è organizzato campionato, con pochi test dove sicuramente Rossi non sarà al cento per cento, un impatto ci sarà. Cercheremo di fare dei nostro meglio. Sicuramente dovremo centellinare il lavoro che faremo con Valentino, che se potrà scendere in pista potrà farlo in modo limitato. Saremo costretti ad utilizzarlo solo per qualche uscita per avere un giudizio chirurgico su alcune soluzioni. Avremmo invece bisogno di farlo lavorare tanto, ma non è possibile».
Guardiamo oltre questo campionato, al ritorno del mille.
«Per il 2012 la moto è stata disegnata, abbiamo ordinato i pezzi. Parliamo di una moto che dal punto di vista filosofico è simile a quella di oggi. Durante il campionato 2011 potranno esserci "step "di sviluppo che introdurremo direttamente sulla GP12. Quando sarà pronta la faremo provare ai collaudatori e poi ai piloti ufficiali. Sarà utile farlo il prima possibile, per poi eventualmente modificare il progetto in caso di necessità. I limiti del consumo ci porteranno a fare ulteriori sperimentazioni sul fronte della cilindrata, un fattore importante, che nessun costruttore per il momento vuole rivelare».

Quindi come leggete il padre della Desmo, Filippo Preziosi, afferma che Stoner è il passato e che da oggi in poi bisogna seguire le preziose indicazioni fornite da Vale, che sa dare dettagli sulla moto che neanche la tecnologia più sofisticata saprebbe rivelare. Inoltre Preziosi smentisce tutti quei ducatisti duri e puri che credono che l’arrivo di Vale porterà ad uno snaturamento della filosofia Ducati: la Ducati è legata al bicilindrico, ma come dice Preziosi il bicilindrico in Motogp non va bene e questo progetto in Motogp non è mai stato adottato dagli uomini di Borgo Panigalle sin dal 2003, loro primo anno nel Motomondiale, quindi perché cari ducatisti accanirvi contro Rossi dicendo che la storia della Ducati sarà sacrificata per lui? Preziosi poi conclude parlando del 2012 anno in cui scenderanno in pista le nuove moto 1000 cc; quest’anno quindi, tutte le case ed i loro ingegneri saranno impegnate a rifinire le nuove moto per la prossima stagione. I piloti dovranno quindi dare una importantissima mano alle case costruttici, giudicando quanto fatto dagli ingegneri…e secondo voi chi saprà dare i miglior suggerimenti?........ forse Lorenzo alla Yamaha?........ hihihih;)

2 commenti:

  1. altro che rolling stoner con vale la desmosedici farà una gran stagione e anche i ducatisti scettici si ricrederanno! e poi come dici tu voglio proprio vedere gli altri tre "fantastici" che moto sapranno preparare

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