mercoledì 28 settembre 2011

LA STORIA E IL VIDEO DELLA VITTORIA DI ROSSI A MOTEGI



Domenica torna il motomondiale con il gp di Motegi, gran premio che si sarebbe dovuto disputare ad aprile e che è stato rinviato ad ottobre in seguito al terremoto dell’11 marzo che provocò gravi danni anche alla centrale nucleare di Fukushima, a soli 150 km dal circuito. Proprio per la vicinanza del circuito alla centrale, durante l’anno i piloti e tutti gli addetti ai lavori della motogp e delle altre classi del motomondiale, hanno cercato di convincere la Dorna a cancellare il gran premio o a spostarlo nel circuito di Suzuka. Purtroppo quelli della Honda (proprietaria della pista) hanno fatto di tutto purché si corresse: alla fine per convincere i piloti ad andare li hanno minacciati di lasciarli a piedi per il prossimo anno (vedi il caso Simoncelli, guarda caso la firma del contratto per l’anno prossimo è arrivata solo oggi…)
Comunque il Gp Giappone a Motegi si corre dal 2004. Prima si correva a Suzuka ma poi nel 2003 dopo la morte del campione Daijiro Kato si decise di abbandonare quella pista perché presentava pericolosi muretti in alcune curve ( uno di questi fu fatale al povero pilota) giapponese. A Motegi Valentino ha vinto solo una volta, nel 2008 ma è una gara indimenticabile, quella dove Rossi vinse il suo 8° titolo mondiale…riviviamo quella corsa

2008



Valentino Rossi è campione del mondo per l'ottava volta della carriera. Il pesarese della Yamaha ha vinto oggi a Motegi il quinto titolo in MotoGP, il sesto nella classe regina, l'ottavo assoluto considerando anche le vittorie in 125 e 250, giungendo vittorioso al traguardo del GP del Giappone. Poteva anche puntare al podio; ha preferito la maniera che predilige, quella di protagonista assoluto, ha vinto senza discussioni. Ha attaccato Stoner a metà gara, lo ha passato e ha allungato quanto gli serviva per vincere in scioltezza. Il re è ancora lui.
IL NOTAIO - E dopo l'arrivo è cominciato lo show. Prima la maglietta "Scusate il ritardo", dopo due anni in cui tra sconfitte in pista e fuori (vicenda fiscale inclusa) è sicuramente cambiato e cresciuto. Poi il tavolino a bordo pista preparato dal fan club: un finto notaio, sedicente Ottavio Ottaviano (nome che dice tutto) certifica la firma di Valentino sul casco bianconero celebrativo del titolo. Con tanto di telecamera (non molto efficace in verità, dettagli) nel pennarello.
AGONISTA - Un titolo obiettivamente meritato, certamente diverso, soprattutto dal punto di vista umano. Rispetto agli altri mondiali si è visto il solito grande pilota, l'agonista che vuole solo vincere e che a Laguna Seca ha spezzato la sicurezza del giovane rivale campione in carica, il sempre positivo Casey Stoner. Ma quello che più voleva Rossi era prendersi la rivincita, dimostrare che chi lo dava sul viale del tramonto si sbagliava, sotto tutti i punti di vista. Lo scettro non a caso è stato strappato a Casey, il nuovo che avanza. Il nuovo, lo si è visto a 11 giri dalla fine con un sorpasso preso a gamba di fuori, può ancora aspettare.
"PARLO IN PISTA" - "Ringrazio tutti, la Yamaha, il team, Jeremy (Burgess; ndr), i ragazzi, abbiamo trovato la condizione ottimale e io ho fatto il resto. È stata una grande annata, questo titolo me lo merito proprio. È una stagione con grandi soddisfazioni, ho raggiunto Nieto e Agostini dopo due ultimi anni duri. È la mia rivincita, a me piace parlare coi risultati".
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